Si parte in autobus, una mattina di sole, dalla stazione dei pullman di Kiev. L'autobus è nuovo, con qualche comfort, piccolo bar, hostess e una buona assistenza ma solo in lingua ucraina.
Il viaggio dura molte ore, dalle 11.00 alle 18.45, si arriva all'autostazione di kharkiv in via Gagarina, la stessa via che conduce anche all'aeroporto.
In taxi verso l'hotel Kharkiv, situato in centro, il nuovo ingresso molto bello e direi molto idoneo all'importo del soggiorno, dotato di collegamento internet wire-fire.
La città si presenta in modo diverso dalle altre località visitate, è ordinata, pulita, non ci sono venditori per le strade ma solo chioschi in zone ben delimitate e adibite, stranamente non si nota la collezione di bottiglie vuote ai margini dei marciapiedi, solo a sera ma in forma molto limitata.
La metropolitana è in vecchio stile ma funzionale e pulita, le fermate sono ben segnalate, anche se in lingua ucraina, e i luoghi di interesse, storico o architettonico, messi in evidenza, il costo dell'ingresso in metro è standard, 50 centesimi (adesso aumentato a 2 grivne).
Proviamo ad allontanarci dal centro in "marsciusca", ci dirigiamo verso l'aeroporto percorrendo tutta via Gagarina, il traffico è intenso e gli autisti decisamente nervosi, costeggiamo la stazione dei pullman e incontriamo i classici mercati all'aperto con chioschi uno accanto l'altro con merci varie.
Con pulmino verso l'aeroporto, la corsa costa 1.75 grivne e il capolinea è proprio di fronte alla costruzione in vecchio stile URSS, considerato nei tempi passati, uno scalo tra i più importanti della Russia. L'interno è spartano, con l'aria da turista con la testa tra le nuvole, cerco di fotografare quello che posso prima di essere invitato dalla milizia a riporre la mia macchina per il divieto all'interno dell'aerostazione.
Torniamo con una linea diversa verso le Poste Centrali, inizio del grande viale che porta poi nella piazza principale, una delle più grandi d'Europa, adesso le Poste Centrali non esistono più ma la zona ha mantenuto il suo nome.
Ci incamminiamo a piedi verso il centro o verso la grande piazza considerata una delle più grandi d'Europa, le strade sono ricche di gente e considerando che è un venerdì, sono anche ricche di giovani sposi alle prese con le fotografie di rito nei numerosi parchi del centro.
Kharliv offre una bella immagine, tanti giovani vestiti con gusto e alla moda. Tantissime belle ragazze, le più belle che ho notato girovagando in lungo e in largo per l'Ucraina.
Tanti fast-food dove si mangia benino (rapporto qualità prezzo) e i prezzi sono leggermente più bassi di Kiev, io sono un assiduo prequentatore della catena "potata hata" (ho scritto come si pronuncia), mi trovo bene, porzioni abbondanti e una spesa minima.
Non ho molto tempo per la città mi restano solo 24 ore per ripartire verso il sud, prossima tappa Donetsk. Credo che aggiungerò qualche notizia sulla storia della città ma per il momento accettate la mia impressione: indispensabile visitarla almeno una volta.